mercoledì 22 aprile 2020

IL CAMBIAMENTO PER UN MONDO SENZA PLASTICA: ABITUDINE O PAURA?

Prima di fare delle personali riflessioni sul cambiamento che il nostro pianeta ci sta chiedendo per salvare la sua, la nostra natura, dovremmo prima di tutto comprendere cosa significa, cosa si intende per "cambiamento".
Per questo vogliamo portarvi all'attenzione alcune citazioni che la storia ci ha regalato:

 "L'unica costante della vita è il cambiamento" 

(Buddha)


 "La misura dell'intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario"
 (Albert Einstein)

 "Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile" 

(San Francesco D'Assisi) 



Ma tra le tantissime che sono state pensate e scritte, una per noi è la più significativa:



 "Fare un nuovo passo, dire una nuova parola, è ciò che la gente teme di più." 
Fëdor Dostoevskij)


E' proprio in queste semplici parole che noi rivediamo il vero limite dei tempi nostri, come se Dostoevskij predisse già quale sarebbe stato il monte da scalare per risolvere un qualcosa di più grande e gravoso. Sono anni che l'uomo si è accorto che la terra è in ginocchio, ha bisogno di aiuto per potersi risollevare e solo noi, essendone anche la causa, possiamo farlo. E' noto ai molti che sono in atto dei cambiamenti climatici che stanno devastando tante popolazioni, è noto che l'inquinamento che generiamo sta soffocando il pianeta portando così una serie di concause che stanno sempre di più compromettendo il fragile equilibrio che genera la vita. Nel taoismo si dice che senza equilibrio si genera il caos; ed è effettivamente quello in cui ora stiamo vivendo, ma la cosa più preoccupante è che può anche peggiorare, e di molto pure. 


Da qui nasce poi un problema, come se ce ne fossero già pochi, come facciamo a far capire alle persone che la situazione è grave e va risolta? 
Per fortuna negli ultimi anni sono state molte le iniziative e le campagne di informazione che hanno portato all'attenzione i problemi sul cambiamento climatico e dell'inquinamento della plastica, purtroppo però non è bastato. E' servito, ma non è bastato a far cambiare abitudini e atteggiamenti alle persone comuni e non è bastato per far prendere ai governi contromisure forti. Perciò non possiamo fare altro che combattere, informare le persone e mostrargli, praticamente, come si può cambiare. Quello che pensiamo sempre noi è che puoi essere di grande aiuto se sei d'esempio per gli altri. Per questo noi di Viaggio Senza Plastica abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e di lavorare per aiutare le persone a cambiare e il nostro mondo a guarire.


"Se non sei parte della soluzione sei parte del problema" 
- Sergio Bambaren

Però ora ci chiediamo: "perché le persone, nonostante la conoscenza del problema, non decidono di cambiare?"
La risposta a questa domanda ce la siamo riusciti a dare dopo aver ascoltato tante persone, dopo esserci confrontati con loro ed aver appreso cosa li spingesse a non prendere una posizione. Abbiamo capito che è la paura del cambiamento che li blocca maggiormente, è la paura, come dice Dostoevskij, di fare un nuovo passo. 
Anche se poi in realtà non si parla di cambiamenti radicali, si tratta solo di modificare dei comportamenti all'apparenza innocui che però, sommati per la popolazione mondiale, recano dei grandi danni. La paura di cambiare la propria routine è comprensibile, come dicevamo in un precedente articolo, noi lo capiamo. Siamo coscienti del fatto che far cambiare ad una madre di famiglia delle abitudini consolidate a che hanno generato un equilibrio nella sua frenetica vita è un compito all'apparenza arduo, ma fidatevi di noi, si può fare! Basta far diventare abituale una cosa che prima non lo era, e così, in fondo, non cambierà realmente niente.


Proviamo a spiegarci meglio facendo degli esempi: Un abitudine che abbiamo un pò tutti è quella di utilizzare dei saponi, per uso personale, che sono venduti nelle classiche bottiglie di plastica. Questa è un abitudine dannosa che può essere cambiata semplicemente iniziando ad usare le saponette perché non sono contenute in confezioni di plastica.
Un'altra abitudine dannosa è quella di comprare al supermercato frutta e verdura confezionata in involucri di plastica. La soluzione è semplicemente di comprare quella sfusa, niente di più.
In viaggio, quando andate in ufficio o anche semplicemente a fare una passeggiata, portatevi una borraccia. Non usate più bottigliette di plastica, inquinano, costano e non possono essere riutilizzate perché nocive.
Questi sono solo dei banalissimi esempi che però fanno capire quanto è esagerato e inutile tutto questo utilizzo di plastica. Un giorno magari scriveremo un articolo a parte su questi comportamenti; ma comunque vi abbiamo dimostrato che le alternative ci sono, bisogna solo iniziare ad utilizzarle e vedrete che la vostra routine non sarà cosi diversa, ma poi chi lo sa mai... magari potreste scoprire cose nuove che addirittura vi semplificano la vita.

Non abbiate paura di fare il primo passo, perché poi vi accorgerete del terrore che proverete per essere rimasti fermi.
Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica

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