giovedì 9 aprile 2020

INCONTRI: L'ISTAT "NEMICO" DELLA PLASTICA

Nel momento in cui state leggendo questo post deduciamo che abbiate iniziato un processo di informazione e si spera di cambiamento verso un tema che purtroppo è ancora sottovalutato per la reale gravità manifestata sull'ambiente; quindi complimenti e grazie.
Detto questo vi sfidiamo a negare che anche a voi, al manifestarsi del vostro interesse nel cambiare le cose, vi abbiamo detto: "Ma non serve a niente se solo tu cambi, ci deve pensare lo stato a fare qualcosa per cambiare. Tu sei solo una goccia nel mare.", ammettetelo, vi è capitato?!

Bene, visto che a noi succede quotidianamente abbiamo deciso, oltre a dare le nostre solite spiegazioni, di chiedere proprio a uno degli istituti nazionali più importanti cosa sta facendo lo stato e cosa ne pensano loro di questo problema. 
Così ci siamo messi in contatto con l'ISTAT (Istituto Nazionale Di Statistica), che è il principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini e dei decisori pubblici. Opera in piena autonomia e in continua interazione con il mondo accademico e scientifico.
Ne abbiamo parlato con l'ufficio della comunicazione interna dell'Istat e abbiamo deciso, come al solito nostro, di essere diretti, semplici e senza troppi giri di parole:

- L'ISTAT ha promosso diverse iniziative per la tutela dell'ambiente e tra queste una per ridurre l'utilizzo delle bottiglie di plastica tra i suoi dipendenti distribuendo oltre 2.000 borracce, può raccontarci di più su questa bella iniziativa? 

Il nostro Istituto ha da tempo deciso di sviluppare attività e comportamenti per una maggiore sostenibilità ambientale. Sulla intranet abbiamo un’area denominata “Green Istat” che si propone di sensibilizzare i dipendenti sui temi ecologici, promuovere comportamenti responsabili volti a razionalizzare i consumi e a minimizzare gli sprechi attraverso politiche e comportamenti eco-compatibili sul posto di lavoro e, in prospettiva, nell’ambiente domestico. L’area green ha 4 sottoaree: “raccolta differenziata”, “iniziative a tutela dell’ambiente”, “suggerimenti per comportamenti green” e “pratiche ecosostenibili”. In quest’ultima sezione si ricorda, ad esempio, l’installazione nelle nostri sedi degli erogatori d’acqua potabile per introdurre il principio di riduzione del consumo dei contenitori di plastica, una delle cause di inquinamento dell’ambiente. Tornando all’iniziativa delle borracce, durante la convention di fine anno (2019), le stesse sono state regalate ad ogni dipendente dell’Istituto (siamo circa 2.200 tra le 5 sedi romane e le sedi regionali) evidenziando questo messaggio: “Niente più bottigliette di plastica in ufficio, possiamo utilizzare la nostra bottiglia con il marchio Istat e personalizzarla scrivendo il nome sull’etichetta bianca posizionata specularmente al marchio. Per un corretto uso, ricordiamo che occorre lavarla regolarmente, non lasciare che l’acqua al suo interno ristagni. Con queste attenzioni, possiamo dire addio alla plastica”.

Avete notato dei cambiamenti in azienda sull'utilizzo della plastica?

Tutti i colleghi hanno dimostrato grande attenzione sull’argomento. Possiamo affermare con certezza che il nostro Istituto è “nemico” dell’uso smodato della plastica e di tutti quei comportamenti che non rispettano l’ambiente.

L’Istat effettua rilevazioni sull’ ambiente?

Sul nostro sito internet è possibile trovare una sezione dedicata alle statistiche ambientali che toccano tanti aspetti della vita quotidiana, dai trasporti all’utilizzo dell’acqua, passando per il risparmio energetico.

- Avete in programma altri progetti per diminuire maggiormente l'uso della plastica?

Puntiamo a far calare in maniera drastica l’acquisto di bottigliette di acqua minerale dai distributori automatici che ci sono in Istituto. Sicuramente nei prossimi mesi, ovviamente passata l’emergenza sanitaria, una pratica “green” come quella della riduzione dell’utilizzo della plastica troverà sempre spazio nelle nostre iniziative.

- Cosa pensa personalmente dell'inquinamento da plastica? Cosa crede possa fare lo stato per cercare di ridurre soprattutto l'utilizzo della plastica monouso, che è quella ovviamente che crea maggiori rifiuti?

Come cittadino sono favorevole a tutti i comportamenti a favore dell’ambiente. Personalmente sono molto attento allo spreco dell’acqua, alla raccolta differenziata e ad una ridottissimo utilizzo della plastica. Per esempio a casa abbiamo deciso da tempo di non utilizzare più piatti e bicchieri di plastica. Anche le verdure le acquistiamo non nelle buste di plastica. Insomma dei piccoli accorgimenti che se fatti da tutti porterebbe il nostro pianeta a stare meglio e di conseguenza tutti noi. 
Per quanto riguarda lo Stato, secondo me potrebbe fare molto di più con campagne di informazione ed iniziative presso le scuole soprattutto materne ed elementari. In questo modo avremo i futuri cittadini di domani più consapevoli dell'importanza di un mondo pulito.




Ringraziamo l'ISTAT per la gentile concessione di questa intervista.
Speriamo vi sia servita per arricchire la vostra conoscenza e per aver magari chiarito qualche dubbio, noi siamo sempre più convinti che il cambiamento è possibile, è alla portata di tutti e si deve necessariamente fare.
Anche una goccia nell'oceano fa la differenza se cade nel punto giusto.  

Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica




Nessun commento:

Posta un commento