venerdì 29 maggio 2020

I NOSTRI CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: INIZIARE A VIVERE E VIAGGIARE SENZA PLASTICA (LINK PRODOTTI PLASTIC FREE)

E' dalla nascita di questo blog che vi invitiamo ad utilizzare accortezze ed oggetti "plstic free" o che comunque vi permettano di non utilizzare dell'inutile plastica monouso. Il tema dell'inquinamento delle materie plastiche è al centro del nostro progetto e così, in questo articolo, vi vogliamo raggruppare tutti i nostri consigli per gli acquisti per iniziare a vivere e viaggiare senza plastica.

Ogni volta che potremmo consigliarvi qualcos'altro lo pubblicheremo qui, sarà quindi un "articolo" che si evolverà nel tempo. 





COSA ACQUISTARE

Vi elencheremo il link del blog dove poter conoscere meglio quali sono i prodotti più indicati per iniziare a risparmiare plastica.  

Perché vi proponiamo questi? semplice, perché sono degli oggetti molto diffusi e come tali molto inquinanti se non ci si sta attenti. Per questo vi abbiamo portato delle alternative per poter risparmiare plastica monouso e aiutare noi e il nostro pianeta. Scoprirete che ci sono molti vantaggi a fare questi piccoli cambiamenti, sia ambientali che economici.

LA BORRACCIA, leggi l'articolo (QUI)

I DISCHETTI STRUCCANTI, leggi l'articolo (QUI)

LA SAPONETTA, leggi l'articolo (QUI)

LO SPAZZOLINO, leggi l'articolo (QUI)

IL COTTON FIOC LAVABILE, leggi l'articolo (QUI)



LA NOSTRA GUIDA PER VIAGGIARE SENZA PLASTICA, clicca (QUI)




DOVE ACQUISTARE

Tutti questi prodotti noi li abbiamo provati e per questo ci sentiamo di consigliarveli. 
Di seguito vi elencheremo i link Amazon dove è possibile acquistarli:















Vogliamo sempre darvi l'opzione migliore, perché teniamo a voi come al nostro pianeta. Insieme è possibile cambiare!
Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica

mercoledì 27 maggio 2020

TRAVEL KIT 6: COTTON FIOC LAVABILE

Oggi, nella nostra rubrica "Travel Kit", vi vogliamo parlare di un oggetto che ultimamente sta andando molto di moda tra i viaggiatori. Lo si può vedere anche su dei video di alcuni travel blogger ed è sempre più usato anche dai più esperti. Stiamo parlando del  cotton fioc lavabile.




In Italia, dal 2019, quelli in plastica sono già stati aboliti e per fortuna, nel breve periodo, anche altre nazioni seguiranno questa strada. Si è optato per questa scelta perché ci si è accorti quanto questi piccoli oggettini, per la pulizia personale, siano inquinanti. Sono stati ritrovati praticamente ovunque, un pò come anche le cannucce, tanto che è diventata famosa una foto che ritraeva un cavalluccio marino aggrappato a uno di questi che fluttuava nell'oceano. Il che è tremendo!

Quindi in commercio si trovano cotton fioc di ogni tipo, bamboo, carta e altri materiali biodegradabili. Però noi, trattando appunto di viaggi senza plastica, abbiamo preferito consigliarvi il cotton fioc lavabile e riutilizzabile e questo perché crediamo che sia molto più pratico e utile da portarsi in viaggio. Vi spieghiamo il perché: i cotton fioc, oltre ad essere utilizzati per pulire le orecchie hanno anche altre possibilità di utilizzo, ad esempio sono utili alle donne per truccarsi oppure possono aiutarci a disinfettare delle ferite. Però il bello del viaggio è anche un pò l'imprevisto, quindi non è detto che usati una volta non debbano tornarci di nuovo utili, quindi secondo noi è bene portarsi dietro uno di questi che ha la possibilità di essere riutilizzato. Sono facilmente reperibili su Amazon e sono venduti in comode scatolette per non perderli.


Dove acquistarli: https://amzn.to/2W1SLuk


E' importante che noi viaggiatori, amanti del mondo e delle sue meraviglie, diamo il buon esempio. Perché serve che ce ne prendiamo cura, altrimenti non ne usciremo più e tutto ciò che di bello il mondo ha da offrirci rischia di sparire.

Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica

sabato 23 maggio 2020

23 MAGGIO, IL MONDO "RALLENTA" DURANTE LA GIORNATA MONDIALE DELLE TARTARUGHE

Per i più piccoli le tartarughe sono animali lenti, pacifici e rugosi; spesso nel loro immaginario le riconducono a Raffaello, Donatello, Leonardo e Michelangelo, le celebri tartarughe ninja. Ma crediamo sia doveroso far comprendere ai nostri figli che questo incredibile animale è a rischio di estinzione, in alcune parti del mondo, e che va quindi tutelato e rispettato. 
Esiste infatti una ricorrenza ormai annuale dedicata a questo straordinario e incredibile animale.

Il 23 maggio infatti si celebra in tutto il mondo il "World Turtle Day", "la giornata mondiale della tartaruga". Questa data non è stata scelta a caso, infatti coincide con uno dei periodi più critici per la specie, perché è la stagione in cui le tartarughe marine raggiungono le coste per nidificare.


Questa ricorrenza è stata istituita dall' American Tortoise Rescue e nasce con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione di tutte le tartarughe. Infatti è ben noto che le tartarughe di mare, in particolar modo la specie Caretta Caretta, è estremamente soggetta ai danni prodotti dall'uomo.





FATTORI DI RISCHIO

Le tartarughe marine, come detto in precedenza, sono quelle più a rischio perché più esposte ai danni causati dall'uomo, in particolar modo l'inquinamento. 

Tra le principali cause di morte ci sono:

- Cattura accidentale da parte dei pescatori 
- Inquinamento da plastica
- Collisioni con imbarcazioni 

Un focus particolare lo dobbiamo mettere sull'inquinamento da materie plastiche nei mari che sta generando una vera e propria strage di tutte le creature. Secondo studi recenti si è scoperto che l'80% delle tartarughe marine hanno nel loro intestino dei frammenti di plastica. Quasi il 100% delle carcasse rinvenute sono state trovate con all'interno della plastica; Se ci pensiamo questo è terribile!

Anche la presenza di plastica sulle spiagge ha un discreto peso sulla vita di queste creature, perché ostacolerebbe la nidificazione, portando sempre meno esemplari al mondo e mettendo così a rischio la specie.




L'odore della plastica può uccidere le tartarughe marine, leggi (QUI)



Speriamo che questa giornata serva a farci capire che dobbiamo intervenire per aiutare le tartarughe di tutto il mondo e i nostri oceani.
Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica

venerdì 22 maggio 2020

GUIDA GRATUITA PER VIAGGIARE SENZA PLASTICA

Questi consigli, queste idee, le vogliamo dedicare soprattutto a quei viaggiatori che quotidianamente, con la mente, sono proiettati dall'altra parte del mondo, sognando oceani e foreste incontaminate, città all'avanguardia e popoli impegnati nelle loro tradizioni. Ci rivolgiamo a quei sognatori che in questo difficile periodo non hanno perso la voglia di scoprire, di muoversi e di conoscere persone di differenti etnie e costumi. Vogliamo portarvi a scoprire la bellezza del viaggiare "consapevoli", del viaggiare rispettando e tutelando quel mondo che tanto ci affascina e amiamo.

Insieme agli amici di Travelers Generation vi proponiamo questa guida gratuita con consigli e idee per viaggiare senza usare plastica. Vi spiegheremo come preparare una valigia e come evitare la plastica durante il viaggio.





LA PREPARAZIONE DELLA VALIGIA

Il momento della preparazione della valigia è considerato, per molti, un qualcosa di affascinante. Ma non per tutti, ci sono infatti tanti altri che invece lo considerano un vero e proprio incubo: "Quanto tempo prima la preparo? Cosa ci metto? Quanto deve essere grossa?"
 Per me è qualcosa di magico, perché vuol dire che si sta avvicinando il mio prossimo sogno, il mio prossimo viaggio. Mancano poche ore. Ma so già, come in ogni altro viaggio, che ci metterò le prime cose che troverò nel' armadio e farò tutto anche velocemente, perché avrò altre mille cose da fare. 

In realtà non ho mai pensato come posso aiutare, anche se in piccola parte, il mondo. Salvaguardarlo dalla plastica o da altri tipi di consumi inutili, non è mai stato un mio pensiero fino ad ora. Però ho capito che bisogna fare qualcosa, così ho deciso di cambiare e di diventare un viaggiatore più consapevole. Partiamo da ciò che metterò nella valigia prima di partire: 



  • Saponetta: si può mettere nello zaino, nel trolley e nel bagaglio in stiva. Non vi occuperà molto spazio e si potrà portare ovunque. Noi vi consigliamo di utilizzare quelle indicate sia per il corpo che per lavare i panni, così facendo risparmierete sia plastica che denaro. Plastica perché sono prive di plastica nella confezione, denaro perché una saponetta vi permetterà di fare più lavaggi rispetto ad un bagnoschiuma normale e in più vi darà la possibilità di lavare i vestiti senza ricorrere alle lavanderie. Se vuoi saperne di più clicca (QUI)


  • Borraccia: molti di voi sicuramente lo sapranno già, lo potrete immaginare, grazie ad essa infatti riuscirete a risparmiare plastica perché non servirà acquistare bottiglie ogni volta che avrete finito la vostra acqua. Infatti, in alcune città, ci sono anche a disposizione delle fontane per poterla riempire. Se vuoi saperne di più clicca (QUI)


  • Dischetti struccanti: sicuramente già saprete che sono poco biodegradabili, ma non temete ci sono altre soluzioni, molto più eco-sostenibili. Ci sono infatti in commercio molti dischetti struccanti biodegradabili e riutilizzabili. Ci sentiamo di consigliarvi questi perché con una semplice lavata avrete la possibilità di utilizzarli più volte, evitando una quantità considerevole di rifiuti. Ad esempio quelli della Waabbi sono composti da fibra di bambù e cotone, sono lavabili, riutilizzabili e confezionati in imballaggi privi di plastica. Se vuoi saperne di più clicca (QUI)


  • Spazzolino: molti viaggiatori, io compreso, gettano lo spazzolino una volta terminata la vacanza, anche se non ce n'è un reale bisogno. Ma facendo così, si creano molti rifiuti di plastica inutili, perciò vi consigliamo di mettere in valigia uno spazzolino in bamboo, perché è completamente biodegradabile e quindi non danneggia l'ambiente. Se vuoi saperne di più clicca (QUI)


  • Lamette in plastica: molti, dopo essersi rasati, tendono a gettare la lametta in plastica dopo un singolo utilizzo. Noi vi consiglio di utilizzare un rasoio elettrico o uno riutilizzabile, per intenderci, quelli dove si cambiano solo le "testine". Così, anche se avete la necessità giornaliera di radervi, non consumerete tutta quella plastica.


  • Sacchetto per i panni sporchi: tutti noi, al termine del viaggio, abbiamo dei vestiti sporchi da riportare a casa e quasi sempre utilizziamo una busta di plastica per dividerli da quelli puliti. Noi, per evitare di utilizzare plastica, vi consigliamo di lasciare in valigia anche un sacchetto in tela, di quelli pieghevoli per la spesa, in modo tale da poterci riporre i vestiti sporchi senza impuzzonire tutta la valigia. Se vuoi saperne di più clicca (QUI)

Iniziamo a utilizzare questi semplici consigli, ci aiuteranno a salvaguardare il mondo. Tutti possiamo  fare qualcosa. Il nostro mondo può migliorare. 





IN VIAGGIO

La nostra valigia è pronta, i biglietti sono stati fatti ed ora è il momento di partire.
L'occorrente per risparmiare plastica in viaggio lo abbiamo portato, ora però vediamo come utilizzarlo durante il nostro soggiorno e soprattutto come riuscire a consumare ancora meno.

Premettiamo però una cosa, è impossibile riuscire a fare un viaggio completamente plastic free, perché la plastica è utilizzata in ogni cosa e per quanto possiamo starci attenti è veramente difficile, se non impossibile, effettuare il viaggio di più giorni senza usarne neanche un po'.





Detto questo dobbiamo anche fare un importante considerazione, cioè molto dipende in che parte del mondo stiamo, perché in gioco molto spesso c'è la salute e li non si può scherzare.
Come ormai sappiamo ben tutti, la bottiglietta di plastica è uno di quegli oggetti che più inquina al mondo. Questo perché è utilizzatissima e raramente viene riciclata nel modo corretto, perciò l'utilizzo della borraccia è di fondamentale importanza. Ma qua logicamente nasce un altro problema: come la riempio la borraccia?

Se utilizzo una normale bottiglia di plastica per riempire la borraccia è totalmente inutile, quindi bisogna trovare il modo di reperire acqua potabile, non in bottiglia, per placare la nostra sete. Questo è un punto estremamente importante, perché in base alla zona del mondo in cui ci troviamo, abbiamo la possibilità di trovare acqua potabile. Infatti ci sono molte parti del mondo, ad esempio il sud est asiatico o l'Africa, dove è fortemente sconsigliato bere dell'acqua non in bottiglia, perché le condizioni igieniche e sanitarie sono molto scarse e c'è il rischio di contrarre qualche pericolosa malattia. Quindi se ci trovassimo a viaggiare in uno di quei posti e volessimo stare attenti anche all'ambiente dovremmo, per forza di cose, scendere a compromessi. Mettere a rischio la salute e poi il viaggio non è un opzione contemplabile, quindi bisogna adattarsi ed utilizzare piccoli stratagemmi per riuscire comunque a limitare l'uso della plastica.

Il consiglio che vi diamo noi, in questo caso, è quello di non comprare una cassa d'acqua in bottiglia, ma di acquistare un tanica da 5L con cui riempire le nostre borracce. Sempre di plastica è fatta, ma riusciamo ad avere 5L in un recipiente solo invece che in 5 diversi, quindi tuteliamo la nostra salute senza consumare troppa plastica. Questo è importante da capire, NON bisogna metter a rischio, per nessuna ragione al mondo, la propria salute, ci sono però dei modi per contenere l'utilizzo della plastica.




Diverso discorso se invece ci trovassimo a viaggiare in una qualche capitale europea, perché ci sono città come Roma e Londra, che sono attrezzate per permettere al turista di non comprare acqua in bottiglia. Infatti Roma è disseminata da fontanelle, chiamate amichevolmente "nasoni", dove l'acqua scorre fresca e buona tutto l'anno e ogni persona può usufruirne senza problemi. Quindi è facile capire come sia molto più semplice viaggiare plastic free in certe zone rispetto ad altre.

Ovviamente, risparmiare plastica in viaggio non vuol dire solo rinunciare ad utilizzare bottiglie di plastica; infatti anche per mangiare se ne consuma molta, perché gran parte del cibo che compriamo è incartato e confezionato in involucri di plastica. Quindi bisogna stare attenti e sapersi adattare se si vuole risparmiare della plastica.

Anche a seconda del tipo di viaggiatore che siete ci sono delle differenze: Se non avete problemi di budget, vi volete godere un weekend rilassante con la vostra amata e se vi potete permettere pranzi e cene al ristorante, vi consigliamo allora di rivolgervi a quei locali che hanno condiviso la filosofia "plastic free". Ce ne sono tanti ormai nelle grandi città e non sarà difficile individuarne uno che vi permetta di sorprendere la vostra dolce metà e che si adatti alle vostre esigenze alimentari.





Se invece siete dei backpackers, sempre con lo zaino in spalla, pronti a macinare chilometri di mondo a piedi, è allora il caso di trovare un  altra soluzione. Considerando che la filosofia backpackers è una filosofia volta molto all'adattamento e al risparmio, se si vuole ridurre la plastica durante i pasti bisogna fare un ulteriore sforzo. Se si è in giro il nostro consiglio è quello di prediligere cibo locale, acquistabile in quei locali take away, che vi viene consegnato in confezioni di carta. Ad esempio, se vi trovate ad Amsterdam c'è la friggitoria "Mannekenpis" che propone le migliori patatine fritte d'Olanda le quali vi vengono servite in un cartoccio con una forchetta in legno.

Se invece voleste cenare in ostello o nella vostra camera d'hotel, il nostro consiglio è quello di recarvi a comprare il cibo in quei supermercati che vendono gli alimenti non confezionati nella plastica. Ne stanno nascendo molti, soprattutto nelle grandi città e sono un valido aiuto a chi vuole evitare l'utilizzo della plastica. Nel caso in cui non doveste disporre di questi supermercati, vi consigliamo di provare a limitare l'uso della plastica comprando cibi sfusi o venduti al banco. Sarà impossibile non utilizzarla completamente, siamo realisti, però cerchiamo per quanto possibile di ridurla.





Un altro accorgimento, per ridurre la plastica in viaggio, è quello di dire "no" quando vi viene proposta la busta al negozio di souvenir. "No plastic bag, thanks!", cortesi ed ecologici, ci vuole poco. I ricordini e i pensierini da portare ai parenti che acquisterete durante il viaggio riponeteli nello zaino, la busta di plastica non serve a niente. Così come non serve per dividere i panni sporchi da quelli puliti mentre si riorganizza la valigia per il viaggio di ritorno. Infatti molti di noi utilizzano una normalissima busta di plastica per separare gli indumenti sporchi da quelli puliti e questa, inevitabilmente, diventa subito un rifiuto. Perciò il nostro consiglio è quello di tenere in valigia un classico sacchetto di stoffa, come quelli che si usano per fare la spesa, in modo tale da separare così i panni. Sono compatti e leggeri, quindi occupano una spazio irrisorio all'interno della vostra valigia.
Crediamo sia inutile spiegare anche come si utilizza un rasoio o una saponetta e soprattutto il perché é importante portarsela in viaggio, quindi certi argomenti non li staremo a spiegare nel dettaglio. 


RITORNO

Abbiamo ancora negli occhi le meraviglie che abbiamo scoperto durante il viaggio e siamo felici per l'esperienze vissute. Nella memoria ci ritornano ininterrottamente le immagini di ciò che è stato questo viaggio e ci scopriamo di essere stati vivi, felici, per davvero. Mentre guardiamo dall'oblò dell'aereo che ci sta riportando a casa fermiamo però, per un secondo, le emozioni e proviamo a riflettere.

Ho deciso in questo viaggio di provare a consumare meno plastica, ho voluto provare a dare un aiuto al mondo, ho cercato di dare un messaggio, a me stesso e a chi mi circonda, che viaggiare rispettando la natura è possibile. Ora chiedetevi "Ci sono riuscito? Potevo fare di più?". Bene, non vogliamo sapere la risposta, perché ognuno sa, dentro di se, cosa ha fatto e cosa avrebbe potuto fare. Però pensate a quante vite avete salvato semplicemente rinunciando a quella piccola busta, a quella bottiglia o a quel contenitore. Complimentatevi con voi stessi, perché anche la più piccola attenzione può fare la differenza. 





-- RICHIEDICI PER EMAIL LA NOSTRA GUIDA IN FORMATO PDF --



Viaggiare non è solo spostarsi da un punto all'altro, è scoperta, è verità, è attitudine, è mentalità, è libertà. Non roviniamo il mondo che tanto ci affascina e ci attira a se, portandoci a viaggiare in luoghi remoti e lontani, per godere delle sue meraviglie. Prendiamocene cura. Viaggiamo responsabili.

Buona vita e buon viaggio.



mercoledì 20 maggio 2020

INCONTRI: COME LA PLASTICA STA INFLUENDO IN SUD AFRICA E NELLA SAVANA, CE LO RACCONTANO CHARLIE E SERENA DI "EVERSEENSA"


L'inquinamento da plastica è un problema globale che sta soffocando l'intero pianeta. Abbiamo deciso di portarvi in giro per il mondo per farvi vedere come è la realtà e come è possibile iniziare un cambiamento. Uno dei continenti più affascinanti al mondo è senza dubbio l'Africa, la terra dei leoni, degli elefanti e delle immense savane. Tramonti che spezzano il fiato lasciano in ogni viaggiatore un senso di profondo legame con la natura. Proprio per questo abbiamo deciso di portarvi le testimonianze da una terra lontana e meravigliosa, il Sud Africa. 

Ci siamo messi in contatto con Charlie e Serena, travel designer e fondatori di "EverseenSA". Loro sono due ragazzi, sud africano lui, italiana lei, che un bel giorno hanno deciso di fare della loro passione una ragione di vita. Hanno così fondato "EverseenSA" con la quale accompagnano i viaggiatori in esperienze bellissime a contatto con la natura e con la cultura locale.

La loro filosofia, che li rende a nostro avviso fantastici, è quella di coniugare l'esperienza del viaggio con la possibilità di aiutare il paese che si visita. Infatti cercano con tutte le forze, grazie a dei fondi su cui si può donare, di documentare e aiutare le associazioni locali che si occupano della salvaguardi dei rinoceronti che sono in grave pericolo di estinzione. Purtroppo il bracconaggio è un serio problema ed è una realtà che va assolutamente fermata! E noi cogliamo l'occasione per ringraziarli personalmente e pubblicamente per l'impegno che stanno mettendo in questo progetto.

Abbiamo così chiesto loro di raccontarci com'è la situazione dell'inquinamento da plastica in Sud Africa e questa è la loro testimonianza:

- Ciao Charlie e ciao Serena, vi seguiamo da tanto e conosciamo molto bene il vostro impegno con "EverseenSA". Vi vogliamo chiedere però come nasce questa idea? Chi di voi due è stato il primo a proporla?

Ciao Ragazzi! EverseenSA nasce dall’esigenza di lasciare un segno in questo mondo. L’idea è nata dopo il mio (Serena) primo viaggio in Sudafrica, terra natia di Charlie. Sono rimasta rapita dalla bellezza di questa terra ed insieme a Charlie abbiamo studiato un modo per poter condividere questa meraviglia con il maggior numero di persone. Da qui prende forma EverseenSA, la nostra compagnia di viaggi etici, basata sul rispetto per la nostra Terra,  per gli animali che la abitano e le comunità locali.  Io e Charlie pianifichiamo, organizziamo e accompagniamo i nostri ospiti nella più bella e indimenticabile esperienza di Safari in Sudafrica.

La nostra missione più importante legata ai nostri viaggi è proprio la conservazione e salvaguardia delle specie in pericolo di estinzione: siamo profondamente coinvolti nella protezione e salvaguardia dei rinoceronti africani, minacciati dal bracconaggio.

Attenzione spoiler!
Abbiamo in serbo nuovi progetti per il futuro, che ci porteranno oltre i confini del Sudafrica.


- Per quanto riguarda l'inquinamento da plastica, com'è la situazione li in Sud Africa? Avete avuto modo di scontrarvici?

In Sudafrica hanno iniziato da poco la campagna di sensibilizzazione verso il riciclaggio. Nelle aree più povere purtroppo questo concetto è ancora molto lontano e purtroppo il basso livello di educazione e la povertà, non permettono uno sviluppo efficace di consapevolezza dei temi rispetto all’inquinamento.

Devo dire però che nelle scuole ultimamente sono state inserite nei programmi, specifiche attività atte a sensibilizzare i più giovani sulle tematiche dell’ecosostenibilità.
Ultimamente anche EverseenSA ha fatto parte di un progetto di sensibilizzazione delle comunità rurali nei pressi del Kruger National Park e siamo riusciti a raccogliere più di 100 mila dollari da stanziare per "The Good Work Foundation" e "Care for Wild", con lo scopo di implementare la consapevolezza dei più giovani.


- C'è qualche episodio che vi è rimasto più impresso durante i vostri safari, sia per quanto riguarda la plastica e sia per ciò che non la riguarda? Raccontateci come DEVE essere la natura senza inquinamento in un territorio magico come quello in cui vivete voi.


Le aree destinate ai Safari sono gestite per lo più in modo privato, a parte il Kruger,  e il fatto che siano attività del settore terziario, richiede il coinvolgimento  e l’attiva partecipazione nel rispetto delle regole e nella mise en place di tutte le procedure per essere ecosostenibili.


Tutti i lodge che collaborano con noi devono essere ecosostenibili e devono limitare l’uso della plastica e provvedere con materiali alternativi per poter far parte del nostro portfolio.
Nella nostra proposta Vegan Safari, che come si può intuire, è la più GREEN di tutte, persino durante le pause brunch and coffee tutti gli utensili, le tazze, i contenitori sono 100% ecosostenibili e ci stiamo impegnando per portare questo concetto anche al di fuori della specifica proposta.
Quindi devo dire che la magia e la bellezza di questa terra è e rimane INCONTAMINATA. Nessun segno di inquinamento da plastica nella Savana.

Diversa è la situazione nei fiumi e nell’oceano su cui si affaccia Cape Town e la Garden Route. Qui purtroppo ci è capitato di fare i conti con spiagge piene di rifiuti e insenature coperte di strane schiume oleose.  Come ripeto, purtroppo le aree povere non hanno ancora sviluppato la sensibilità necessaria per cambiare vecchie e distruttive abitudini, ma ci stiamo lavorando.





- Per quanto riguarda invece lo smaltimento della plastica, come si è attrezzato lo stato Sudafricano? C'è una raccolta differenziata oppure i rifiuti vengono messi tutti insieme?



La raccolta differenziata è ancora a “macchia di leopardo” in Sudafrica: alcune aree sono veramente molto ben attrezzate, ma altre ancora sono molto indietro purtroppo.

Grazie! Safari Travel Outfit è la nostra pagina di ispirazione per chiunque voglia “sentire” e vivere l’atmosfera africana sulla propria pelle!  E’ una pagina destinata a chi sta pianificando il proprio Safari, a chi è già in contatto con noi per la prossima avventura, a chi, tornando a casa, non dimentica la magia di questi posti e vuole che diventi parte integrante del proprio stile.

Ci sono alcuni piccoli ma potenti accorgimenti che si possono adottare addirittura prima di partire.



- Sappiamo, e vi facciamo i più sentiti complimenti, che avete recentemente aperto "Safari Travel Outfit" e che alcuni capi proposti sono privi di plastica. Raccontateci di questa bellissima proposta che fate a chi vi segue.


Tutti i capi, le essenze e i prodotti che stiamo piano piano proponendo nella pagina sono plastic free. Prediligiamo l’uso di materiali naturali ed ecosostenibili e ci impegneremo perché sia così!


- Dalla vostra esperienza come viaggiatori e travel designer, che consigli dareste, per consumare meno plastica, alle persone che volessero venire a fare un viaggio con voi in Sud Africa?

I saponi: sono una delle cose essenziali, soprattutto per l’inquinamento dei fiumi e delle pozze d’acqua. Assicurarsi prima di partire, di comprare saponi e shampoo naturali, a base esclusivamente di prodotti naturali.

Gli abiti: prediligere fibre naturali come cotone, canapa e lana. Queste fibre vi proteggeranno sia dal freddo che dal caldo, mantenendo la vostra temperatura confortevole, in qualsiasi condizione climatica.

Evitate di comprare prodotti usa e getta (come rasoi, dosi monouso di creme o balsami e detergenti). Meglio comprare un kit in acciaio o altro materiale per il viaggio, che potrete riusare, e riempire i singoli contenitori con quello di cui avete bisogno.

Sosteniamo e continuiamo a farlo, i nostri amici di simplehero che sponsorizzano i nostri viaggi con borracce 100% ecosostenibili. L’acqua in Sudafrica è una delle più pure e pulite al mondo e anche quando sarete nel mezzo della Savana, il vostro lodge provvederà con acqua pulita e potabile grazie ai sistemi di microfiltraggio, obbligatori per legge.


- Prima di salutarvi vi vorremmo chiedere si vi va di fare un appello ai nostri lettori.

Certamente!
Ricordatevi sempre che non siamo padroni di questa Terra. Siamo ospiti privilegiati, e in quanto tali, Le dobbiamo rispetto e amorevole attenzione. I nostri viaggiatori sanno bene che per continuare a poter godere di queste bellezze e di tutti gli animali dobbiamo salvaguardarli e proteggerli.
Non abbiamo bisogno di fare gesti plateali, ma ogni piccolo gesto quotidiano conta, ogni piccola decisione nella direzione giusta può riportare il mondo ad essere un posto rigoglioso e ricco di diversità e meraviglia.

E noi saremo sempre in prima linea per impegnarci a rispettarlo al meglio.





Ringraziamo di cuore Charlie e Serena per il loro contributo, sono due ragazzi fantastici e speriamo un giorno di poterli andare a trovare a casa loro, in Sud Africa, per conoscerli di persona e per documentare, tramite i nostri canali, i problemi che il bracconaggio e la plastica stanno causando. Crediamo fermamente nel valore delle testimonianze che ci portano i viaggiatori. Crediamo fermamente che siano di grande aiuto per far capire meglio cosa succede sul nostro pianeta.


"Una volta che si visita questa terra, non puoi più tornare indietro. I suoi profumi, colori e panorami ti riempiono il cuore, come se lo espandessero di una grandezza non misurabile in unità, ma solo in emozioni"
- Serena & Charlie
Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica

domenica 17 maggio 2020

NEWS: L'Italia si schiera dalla parte dell'ambiente e aderisce al patto europeo sulla plastica “European Plastic Pact”


E' di pochi mesi fa la notizia che l'italia ha aderito a Bruxelles al patto europeo sulla plastica, "European Plastic Pact". Il patto, creato nel 2019, ha l'obiettivo di riunire governi e imprese che si pongano, come primario obiettivo, la ricerca di misure all'avanguardia per la gestione della plastica.



Il progetto si concentra su 4 settori fondamentali:

1- La progettazione circolare di prodotti e imballaggi di plastica

2- L'uso responsabile della plastica

3- Il riciclaggio delle materie plastiche

4- L'uso di plastica riciclata


Con l'adesione al patto i governi si impegnano ad attuare nel proprio territorio delle politiche fiscali di sostegno e investendo nelle infrastrutture di raccolta e riciclo di rifiuti. 



VUOI SAPERE DI PIU' SULLA PLASTICA? clicca (QUI)


Queste sono le parole del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, consultabili sul sito del Ministero dell' Ambiente: "Abbiamo aderito con convinzione al Patto europeo sulla plastica. La proposta di aderire ha subito suscitato il nostro interesse. Siamo convinti che una tematica così complessa come quella legata alla plastica, e il contrasto all’inquinamento prodotto, necessiti di strumenti condivisi tra i Paesi europei e tra i molteplici attori coinvolti nella gestione".




"Il Patto è uno strumento prezioso per affrontare meglio il ciclo della plastica, dalla progettazione dei prodotti alla produzione al corretto riciclo. Del resto, siamo già pienamente attivi a livello nazionale. Stiamo lavorando, con i ministeri competenti, a un piano nazionale sulla plastica sostenibile. La campagna plastic free del ministero dell’Ambiente ha avuto numerosissime adesioni, inclusa quella del Quirinale. La legge ‘Salvamare’, già approvata alla Camera, è fondamentale per liberare il mare dai rifiuti e dalla plastica. Nel dl clima, sono previsti fondi ad hoc per le macchinette mangia-plastica. Sono tutti tasselli per contrastare la plastica monouso e gli imballaggi in plastica. La riduzione dei rifiuti e il riciclo di quelli esistenti è la base per il nostro futuro”.

- Ministero dell'ambiente: https://www.minambiente.it/
Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica

venerdì 15 maggio 2020

TRAVEL KIT 5: LA SACCA PER I PANNI SPORCHI

Cari viaggiatori, ammettetelo, al ritorno a casa dopo giorni passati in giro per il mondo anche nel vostro zaino o trolley c'è una gran puzza di vestiti sporchi. Non mentite, succede a tutti. E' normale, soprattutto per i viaggi brevi, nessuno di noi butta dei soldi in una lavanderia all'estero, così mutande, calzini e magliette sudate finiscono sul fondo del nostro baglio durante il viaggio di ritorno. Nella maggior parte dei casi se il bagaglio prendesse fuoco genererebbe una nube tossica, che però renderebbe felici quelle persone che una volta giunte a destinazione avrebbero avuto l'infelice compito di aprirlo e mettere a lavare la roba.

Lasciare i vestiti sporchi e puzzolenti liberi nel bagaglio è sicuramente un buon modo per far desistere dei mal intenzionati ad aprirlo, però è una tortura per noi stessi quando dovremmo farci i conti a casa. Quindi molti di noi per evitare questi problemi utilizzano una classica busta di plastica, quelle della spesa per intenderci, dove appunto prima di partire ripongono gli indumenti sporchi. Qua però entrano in gioco i nostri dubbi: "ok il contenimento della puzza, ma è veramente necessario usare una busta di plastica o è possibile trovare un alternativa?




VUOI SAPERE COSE' LA PLASTICA? clicca (QUI)


In maniera banale vi diciamo che ovviamente un alternativa c'è e sono quei sacchetti di stoffa che utilizziamo anche al supermercato; ne esistono di tantissimi materiali, bamboo, cotone, sisal ecc. Fondamentalmente si fa la stessa cosa, si evita di utilizzare una busta di plastica per riporre la spesa sostituendola con una in tessuto che ci siamo portati da casa.
Quindi la cosa più intelligente e utile da fare sarebbe quella di mettere nel nostro bagaglio, prima della partenza, uno di questi sacchetti, in modo tale da avercelo pronto all'uso nel momento in cui dobbiamo metterci i panni sporchi. Un grande vantaggio è che occupa pochissimo spazio e non pesa praticamente nulla, quindi non avete scuse d'ora in poi per non utilizzarlo.

Detto ciò ovviamente non abbiamo scoperto l'acqua calda, il concetto è estremamente banale, abbiamo voluto però farvi riflettere su un modo semplice per iniziare ad evitare l'uso della plastica in viaggio. Se non è strettamente necessario evitiamo in tutti i modi di utilizzare materiali plastici, anche perché le alternative ci sono, dovete solo iniziare a conoscerle.

Ma tranquilli, siamo qui per questo, vi aiutiamo noi!



LA NOSTRA GUIDA PER VIAGGIARE SENZA PLASTICA, clicca (QUI)

Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica

mercoledì 13 maggio 2020

INCONTRI: 2 ANNI X 33 PAESI = ECCO IL MONDO DI "PLASTICA" RACCONTATO DA FEDERICA E ANDREA DI "TRIP N' ROLL"

Come ben sapete, abbiamo deciso di portarvi le testimonianze di tutte quelle persone che hanno a cuore la salute del nostro pianeta e che delle sue meraviglie se ne sono innamorate. Parliamo con loro in modo tale da poter comprendere e farvi scoprire sempre di più com'è la reale situazione del nostro pianeta. Vogliamo guardare il mondo attraverso gli occhi di esperti viaggiatori. Vogliamo conoscere la salute della natura che ci ospita dalle esperienze di quei sognatori che un bel giorno hanno deciso di mollare tutto e partire per terre lontane. Proprio per questo vi vogliamo presentare due grandi sognatori, due "matti" secondo alcuni, che un giorno, in cerca della loro felicità, hanno mollato i rispettivi lavori e zaino in spalla hanno fatto il giro del mondo.
Loro sono Federica e Andrea di "Trip N Roll", una bellissima coppia di Milano che per più di due anni ci ha fatto sognare grazie alle loro avventure. Nel loro viaggio intorno al mondo sono riusciti a visitare ben 33 paesi, hanno vissuto esperienze fantastiche e sono arrivati a toccare i cuori di molte persone.

DOVE POTERLI SEGUIRE:

Instagram: http://instagram.com/trip.n.roll

Facebook:http://facebook.com/tripnrollvlog

YouTube:  http://youtube.com/c/TripNRollItsNeverTooLate

Proprio per la loro grande esperienza abbiamo deciso di intervistarli e di portarvi la loro testimonianza sull'inquinamento da plastica che sta soffocando il pianeta.
Questo è ciò che ci hanno raccontato:

- Sappiamo che ora, a causa del Covid-19, siete stati costretti ad effettuare la quarantena in Brasile, come la state vivendo?

Noi qui in Brasile stiamo bene, ovviamente siamo un po' dispiaciuti di non essere riusciti a tornare a casa il 19 aprile, però siamo stati anche fortunati, perché da metà marzo una famiglia italiana ci ha accolti e ci sta tutt'ora ospitando da quasi due mesi. Stiamo in un paesino sul mare, Porto Das Dunas, isolato, tranquillo e lontano dalla grande città che è Fortaleza o San Paolo, dove invece è scoppiato il panico. Quindi stiamo tranquilli e al sicuro. Stiamo sfruttando questa quarantena per riposarci un po' dopo più di due anni in viaggio. Stiamo tutti insieme, condividiamo le giornate e solo Andrea e il capo famiglia escono per fare la spesa. Non ci possiamo lamentare.


- Lo stato Brasiliano sta adottando misure per contrastare il problema dell'inquinamento da plastica o no? Perché sappiamo che il presidente Bolsonaro non è proprio il più grande ambientalista della terra.

Il Brasile, purtroppo, crediamo sia uno degli ultimi dell'America latina per quanto riguarda il problema dell'inquinamento da plastica. Qui non esiste la raccolta differenziata e non hanno neanche l'intenzione di farla. I cittadini non hanno la mentalità e i supermercati usano moltissime buste di plastica, anche molto piccole,  per incartare tre cose che poi vengono di nuovo messe in un altro sacchetto. Possono usare anche 120 buste di plastica per la spesa di una sola persona. Hanno addirittura il ragazzo che te le prepara alla cassa. Che poi è "incredibile", se ci pensiamo, che se anche facessero la raccolta differenziata non esisterebbero le infrastrutture per il riciclo. Però purtroppo, come dicevamo prima, non c'è proprio la mentalità. Anche se in Asia è molto peggio.



- Nel vostro giro del mondo, avendo visitato 33 paesi differenti, qual'è secondo voi quello più attento all'inquinamento da plastica? E quale quello meno? Avete qualche episodio da raccontare?

Non ce lo aspettavamo, perché si trova in Centro America, ma il migliore in assoluto è il Costa Rica. Sicuramente ce ne sono di migliori tra quelli che abbiamo visto, ma il Costa Rica è quello che ci ha più sorpreso. E' un paese che si alimenta quasi al 100% con energia rinnovabile, è sicuramente il più "green" che abbiamo visitato. Leggevamo, un po' di tempo fa, un articolo che diceva che entro il 2021 vorrebbero eliminare tutta la plastica monouso, quindi bicchieri, cannucce, buste ecc. Loro lo fanno anche per salvare la biodiversità del paese che è una delle più grandi del mondo, infatti è pieno di parchi nazionali e animali protetti. Da questo punto di vista il Costa Rica sta dando lezione a tutta l'america latina. Tra le altre cose, li le grandi aziende vengono incentivate dallo stato a ridurre, se non addirittura a cancellare proprio l'utilizzo della plastica. Il peggiori di tutti invece si trovano in Asia, li proprio se ne fregano completamente, non c'è ne mentalità ne buon senso. Tanta gente butta per terra di tutto, lasciano i rifiuti li per strada e non capiscono, incomprensibilmente, che i rifiuti non spariscono da soli. E' incredibile! Tra le peggiori c'è l'Indonesia, che ci ha lasciato proprio a bocca aperta, perché li è proprio tutto natura e c'è lo schifo.

 A Bali ci sono spiagge enormi ricoperte di plastica e rifiuti tanto da non poterci proprio camminare. Veramente uno schifo e una delusione incredibile; anche perché ci sono tantissime bellezze, eppure li zero, è veramente un problema. Poi ovviamente Cina e India, però stiamo parlando di paesi che hanno più di un miliardo di persone e anche quello indubbiamente conta. L'India ha la scusa della povertà, perché li c'è veramente tanta gente che vive per strada, però è comunque allucinante. Secondo noi Cina e India insieme producono la metà dei rifiuti plastici mondiali. Noi l'abbiamo visto con i nostri occhi, durante questo viaggio, che il problema della plastica è grande; pensavamo fossimo noi europei quelli incivili ma in realtà siamo quelli che almeno con la testa ci stanno provando. Bisognerebbe, però, partire dai "piani alti" e insegnarlo, man mano, ai piani un po' più "bassi". Bisogna che i giovani, che hanno la mentalità più aperta, cambino e lo insegnino ai loro figli. Ad esempio, se Bolsonaro che è il presidente di questo grande paese, se ne sbatte, perché il popolo dovrebbe fregarsene?!

Un altro  episodio che ricordiamo è quando in Thailandia, mentre ci stavamo imbarcando per raggiungere l'isola di Koh Samet, un membro dell'equipaggio thailandese che stava mettendo dentro le valigie e gli zaini dei passeggeri, ad un certo punto, terminata la birra che stava bevendo l'ha lanciata in mezzo al mare come se nulla fosse. Noi ci siamo incavolati molto oltre a essere rimasti sbalorditi da questo comportamento.




COSE' LA PLASTICA? Informati QUI



- Avendo visto i vostri video su Youtube abbiamo capito che siete rimasti molto legati al Giappone, una nazione che vi ha molto colpito. Ma per quanto riguarda l'inquinamento da plastica, com'è la situazioni li? Come sono organizzati per la raccolta differenziata?

Nonostante il Giappone sia il nostro paese preferito, con il problema della plastica sono in dietro e questa cosa ci ha stupito molto. La usano tantissimo per imballare il cibo nei loro 7 Eleven e nei supermercati, anche perché, ad esempio i sacchetti di plastica, sono gratuiti a differenza dell'Italia. La raccolta differenziata c'è e loro sono molto precisi, il problema è che ne usano veramente troppa. Sono stati addirittura ripresi dagli altri paesi durante il G20, che si è tenuto proprio in Giappone, perché devono assolutamente ridurre e limitare l'uso della plastica. Hanno anche preso degli accordi per farlo, speriamo ci riescano, anche perché sono avanzatissimi in tante cose e sarebbe un brutto colpo se non riuscissero a rispettare questi accordi.




- Durante i trekking e le escursioni che avete svolto in giro per il mondo vi è mai capitato di imbattervi in questo problema? Avete qualche episodio che vi è rimasto particolarmente impresso?

Sicuramente niente a che vedere con le spiagge e con le grandi città, pero' si, ci è capitato anche durante i trekking in giro per il mondo di trovare sempre qualche rifiuto di plastica: bottiglietta, busta ecc. Tranne in Nuova Zelanda, che grazie a Dio, insieme alla Patagonia, sono tra i pochi territori ancora incontaminati. Addirittura in Nepal, durante il trekking per raggiungere il campo base alle pendici dell'Everest, ci sono stati problemi con i rifiuti tanto da portare il governo a chiudere per qualche periodo l'accesso ai turisti. Pazzesco! Una cosa che ci è successa, le stories in evidenza su Instagram possono confermare, è quando abbiamo fatto il trekking di cinque giorni nelle Ande Peruviane, dove ogni giorno raccoglievo in un sacchetto nel mio zaino, tutta la spazzatura che trovavo lungo il cammino. A fine giornata, mentre eravamo in tenda, facevamo le stories mostrando quanta spazzatura avevamo raccolto quel giorno e ricordavo alle persone di non essere così incivili, di portarsi i propri rifiuti dietro e che non succede nulla se li si lascia all'interno del proprio zaino e poi li si butta quando si ha un bidone della spazzatura a disposizione.  




- Prima di salutarvi vi vogliamo fare ormai la nostra consueta domanda di chiusura: Avete dei consigli da dare, un appello da fare o semplicemente qualcosa da dire a chi leggerà questa intervista?

Si assolutamente! Ormai le informazioni sul come ridurre il consumo di plastica sono state dette e ridette, si trovano ovunque, usare borse di tela, la borraccia ecc. Siamo però arrivati ad un punto in cui dobbiamo fare un passo in più, cioè dobbiamo impegnarci a far capire anche alle altre persone di cosa si sta parlando. Dobbiamo parlarne, dobbiamo avere dei confronti con i familiari e con gli amici. Tutti abbiamo l'amico ignorante che dice "io non ho voglia, tanto che differenza fa?!", tralasciamo che è un nostro amico con cui non vogliamo litigare, perché invece è giunto il momento proprio di scaldarsi, di alzare la voce, con educazione ovviamente. Noi che abbiamo capito quanto è veramente grave il problema, dobbiamo batterci, dobbiamo far capire anche alle persone che ci circondano che bisogna dire basta a tutta questa plastica. E' importante arrivare anche ad una sola persona, perché vorrà dire che tutto l'impegno che ci abbiamo messo è servito a qualcosa e forse, quella persona farà altrettanto e così raggiungeremo ancora più persone.

Tu che stai leggendo questa intervista, battiti, sempre, non avere paura di dire quello che pensi e quello che provi. Il mondo ha bisogno di persone che si battano per lui. Non arrenderti se qualcuno ti dice che non gli interessa, tu vai avanti, basterà arrivare a pochi.

Per quanto riguarda noi, che stiamo in giro per il mondo da più di due anni, usiamo sempre le borracce, abbiamo smesso di usare le bottiglie di plastica. In più abbiamo sempre nello zaino una sacchetta di tela con la quale andiamo a fare la spesa. Siamo proprio all'ABC, però è già qualcosa, considerando che molta, troppa gente, non fa nemmeno quello. Quindi per favore fate attenzione, nel vostro piccolo, all'ambiente. Non usate plastica inutile.




Ringraziamo di cuore Federica e Andrea per la gentilezza e la disponibilità dimostrata, sono dei ragazzi fantastici e speriamo un giorno di poterli incontrare di persona per poterci parlare più liberamente e approfonditamente. Sarà bellissimo poter ascoltare le loro storie. Al momento questa è la loro testimonianza sul grave problema che l'inquinamento da plastica è per il nostro mondo. Confidiamo, cari lettori, che questi racconti vi portino a riflettere sempre di più su quanto è importante fare un cambiamento.
Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica