
(Se volete prendere ulteriori spunti per iniziare ad informarvi potete leggere il nostro post: https://viaggiosenzaplastica.blogspot.com/2020/04/grazie-youtube.html)
Il tema principale trattato nell'intervista è stato, ovviamente, l'inquinamento dovuto all'uso incontrollato e irrazionale della plastica, in special modo quella monouso che si sa essere il più grande e urgente problema.
Questo è quello di cui abbiamo parlato:
- Comincio con il dirvi che è un grande piacere potervi intervistare,
entrambe le nostre pagine nascono con lo stesso obiettivo, quello di
sensibilizzare la gente, mettendola a conoscenza con maggiore costanza e
precisione, dell'enorme danno che l'inquinamento da plastica sta portando al
nostro ecosistema e alla nostra vita. Vogliamo dunque sapere come nasce l'idea
di creare la pagina e il progetto "Plastic Free"? C'è stato un evento
che ha innescato la scintilla?
È da sempre stata una tematica alla quale l’attuale presidente Luca De
Gaetano ha prestato molta attenzione. L’idea e l’iniziativa nasce da lui a
Marzo 2019, visto il crescente problema, decise nel suo piccolo di dover fare
qualcosa. Esattamente un anno fa, aprile 2019, nasce la prima pagina Facebook e
con l’aumento della risposta e la crescita delle persone interessate
all’argomento a Luglio 2019 prende forma l’associazione Plastic Free Odv Onlus.
- Dopo il tempo trascorso lavorando su questo argomento avete notato dei
cambiamenti nelle persone? Vi sembrano più attente al consumo della plastica o
no?
La sensibilizzazione fatta attraverso il web ci ha permesso di raggiungere
in pochi mesi oltre 90 milioni di utenti e durante le nostre pubblicazioni ci è
capitato di fare sondaggi e dobbiamo ammettere che la risposta è stata
sorprendente: nel proprio piccolo chiunque aveva iniziato a fare qualcosa o ad
eliminare dalla propria routine un po’ di plastica
- Stiamo di recente vivendo un periodo al limite del fantascientifico
catastrofico, tra pandemie globali, cambiamenti climatici, pazzi sconsiderati
ai governi e madre natura sul piede di guerra, ma per voi quindi parlare di
inquinamento ad oggi è un argomento che può realmente entrare nella testa della
gente o no? siamo pronti come razza ad affrontare questo tema o è un
"privilegio" per pochi?
Nonostante la pandemia del coronavirus, le persone sono pronte alla
tematica. Basti pensare il movimento creato da Greta o più vicino al periodo
attuale i nostri ultimi post sull’inquinamento dovuto da guanti e mascherine
monouso ha creato una forte risposta sul web, oltre 6 milioni di
persone.
- Riusciremo a far capire alle nuove generazioni il grave problema?
Le nuove generazioni si stanno schierando in prima linea grazie alla loro
vicinanza ai social networks. Noi come associazione abbiamo un programma
dedicato a partire da Ottobre 2020: l’obiettivo è di portare la
sensibilizzazione all’interno delle scuole.
- Abbiamo notato, anche grazie a dei vostri post, che se da una parte
stiamo più attenti all'igiene personale e alla prevenzione, ci sono ancora
tante persone che buttano al suolo mascherine e guanti, come pensate si possa
risolvere il problema?
Una prima soluzione potrebbe essere quella di aumentare il numero di secchi
della spazzatura e la loro sicurezza. Spesso le persone preferiscono buttare a
terra anziché fare 50 metri per andare verso il secchio della spazzatura, altre
volte invece la poca sicurezza di questi secchi lascia al vento la possibilità
di inquinare.
- Secondo voi lo Stato italiano cosa può fare per cercare di ridurre
l'inquinamento dai materiali plastici? avete qualche suggerimento da dare alla
luce delle vostre indagini e ricerche?
Bandire da subito tutto il monouso e sponsorizzare campagne di
sensibilizzazione, non lasciando l’intero compito alle sole associazioni.
- Prima di salutarvi vorremmo farvi un’ultima domanda, o meglio, chiedervi
un appello: che vi sentite di dire alle persone che leggeranno questa
intervista? avete consigli, richieste o dritte da dare?
Il primo consiglio in assoluto è analizzare il proprio consumo di plastica
per capire cosa è possibile eliminare da subito.
Dalle nostre analisi, le
azioni che si possono fare da subito sono:
- - Installare un depuratore
a osmosi nella propria abitazione, questo equivale a centinaia di bottiglie di
plastica risparmiate.
- - Acquistare dei sacchetti della spesa in
cotone evitando così quelle in plastica quando si va a fare compere.
- - Acquistare una borraccia, così da evitare l’acquisto di bottigliette di plastica quando si sta in giro.
Il secondo consiglio, invece, è quello da applicare durante la propria
spesa o il proprio shopping, dove è meglio scegliere:
- - Marchi che hanno
packaging alternativi alla plastica
- - Indumenti 100% cotone,
così da risparmiare le tante micro plastiche disperse durante i lavaggi in
lavatrice
- - Frutta e verdura non
imballata.
Il terzo consiglio è diffondere queste nozioni. Più persone saranno sensibilizzate, maggiore prevenzione all’utilizzo errato della plastica ci sarà.
Vogliamo nuovamente ringraziare l'associazione "Plastic Free Odv Onlus" (https://www.plasticfreeonlus.it/) perché crediamo che il confronto sia fondamentale per fra crescere idee, pensieri e conoscenza. Nulla possiamo comprendere senza la reale conoscenza del problema e confrontarsi con chi "è in campo" da tempo è un occasione importante per tutti.
Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica
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