venerdì 24 aprile 2020

INCONTRI: PLASTICA, TESTIMONIANZE DAL MONDO CON CLAUDIO PELIZZENI DI TRIP THERAPY

Ogni viaggio si sa, ti lascia dentro qualcosa, il più delle volte sono belle emozioni che ti fanno sorridere appena le ricordi. Può però anche capitare di ritornare a casa e pensare con rammarico a delle situazioni vissute nel viaggio appena concluso, ma sempre, in ogni caso, queste esperienze resteranno dentro di te e faranno parte dell'immenso bagaglio della tua vita. Una persona che ha deciso di riempire d'esperienze il suo bagaglio, o meglio il suo zaino, è sicuramente Claudio Pelizzeni.

Claudio è uno dei più famosi travel blogger in Italia, ha fatto il giro del mondo senza aerei ed ha intrapreso tantissimi altri viaggi che lo hanno fatto diventare un autentico "cittadino" del mondo. Ha fondato Trip Therapy, la terapia del viaggio, che per Claudio ha significato la ricerca della felicità facendo ciò che amava di più, ovvero viaggiare. Un percorso mentale, fisico e spirituale che lo ha portato, nel tempo, a girare mezzo globo con gli occhi di chi sa che seguire i propri sogni è l'aspetto fondamentale per vivere al meglio la vita che abbiamo; l'unica.
Quindi chi meglio di lui può portarci testimonianze dei problemi che sta generando la plastica in giro per il mondo?!
Questo è ciò che ci ha detto Claudio:

- Ciao Claudio, noi siamo dei tuoi grandi estimatori, ti abbiamo seguito durante il tuo giro del mondo senza aerei e quindi abbiamo subito pensato a te per questo progetto. Siamo sicuri che una tua testimonianza di com'è la situazione nel mondo posso essere di grande valore. Quindi iniziamo con il chiederti cosa pensi tu del problema dell'inquinamento da plastica, se è reale o è solo una fantasia degli ambientalisti.

Indubbiamente è un problema reale e purtroppo a livello mediatico non è neanche sufficientemente raccontato. Io ho cercato qualche volta nel mio blog di raccontare l'altra faccia dei "paradisi". Mi ricordo per esempio alle Maldive, dove un lato dell'isola era completamente pulito, ovviamente quello dove c'erano le guest house, mentre l'altro era pieno zeppo di plastica. Lo raccontai anche quando arrivai a Utila, un isola in Belize, dove una spiaggia in cui le tartarughe dovevano deporre le uova era diventata una vera e propria discarica. Una cosa curiosa fu quando attraversai l'Oceano Pacifico a bordo di un cargo mercantile, mi capitò di chiedere al capitano se avesse mai incrociato la famosa "Isola di Plastica". Lui mi disse che non l'aveva mai vista, non aveva mai avuto un contatto con essa e che addirittura si stava chiedendo se effettivamente potesse esistere oppure no. Poi in realtà se uno fa una verifica lo vede che è assolutamente veritiera.
Quindi il problema dell'inquinamento da plastica è fortissimo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo del terzo mondo. Non hanno la cultura di fare qualcosa, un pò come nei primi anni ottanta, solo che siamo nel 2020. Quindi sarebbe il caso che i governi facessero qualcosa, soprattutto in paesi come India, Nepal e Africa, dove la plastica è un grosso problema.

- Durante i tuoi viaggi cosa hai potuto osservare in giro per il mondo? Qual'è stato il paese che hai visitato che secondo te ha più problemi legati all'inquinamento della plastica e quale invece è quello che ne ha meno e cerca di fare qualcosa?


Senza dubbio i peggiori sono due: India e Cina, dove la plastica presente nei fiumi crea delle dighe che provocano delle esondazioni, il  che è veramente una follia! Mentre, dal mio punto di vista, uno dei luoghi migliori è l'Australia, dove c'è molto rispetto e soprattutto molta educazione alla raccolta differenziata. Li puoi vivere "plastic free", perché ci sono proprio degli stimoli che possono farti comportare in maniera virtuosa; ad esempio nei supermercati non ci sono buste, per fare la spesa devi portarti le tue oppure usare i cartoni. Poi ci sono realtà più piccole dove la plastica è proprio vietata. Ad esempio nelle Isole Adamane, in India, che è paradossale, ma li la plastica è completamente vietata. Come questa ce ne sono altre di realtà dove non è consentito vendere la plastica, però sono piccolissimi posti. Anche in Bhutan la plastica è gestita molto bene, ce n'è poca e soprattutto non viene buttata nella natura. Però è un paese un pò particolare ed è difficilmente replicabile il suo modello nel resto del mondo.





- Hai qualche episodio da raccontaci che ti è rimasto particolarmente impresso?


Non dimenticherò  mai quando vidi la gestione della plastica in Nepal, dove praticamente a fine giornata veniva raccolta e gettata in un angolo per essere bruciata senza alcun senso o logia, creando fumi tossici e generando così ancora più inquinamento. Mi è veramente rimasta impressa questa cosa e da allora cerco di stare un pò più attento e soprattutto di sensibilizzare, nel mio piccolo, ad avere un comportamento più responsabile. E' così nei miei viaggi organizzati, dove cerco di portare i miei gruppi di viaggiatori ad utilizzare meno plastica possibile.


- Sappiamo che sei un ottimo sub, hai fatto molte immersioni e sicuramente ti sarai imbattuto in questo problema. Com'è la situazione la sotto? cosa ci raccontano gli oceani?


Si hai detto bene, mi piace molto la subacquea. Fortunatamente le immersioni organizzate sono generalmente in parchi marini, quindi li il problema della plastica è molto ridotto e non si hanno contatti diretti così spaventosi. Però è presente anche li e queste sono cose tristi. Perché è anche capitato di vedere porta lattine incastrati nel collo delle tartarughe, però in generale è raro in circostanze di subacquea. Secondo me invece è diverso per chi si immerge, ad esempio per lavoro, in zone che non sono parco marino, li credo ce ne sia veramente tanta. E fa male, molto male!





- Oltre al giro del mondo senza aerei ti sei cimentato anche nel fare il famoso cammino di Santiago partendo dall'Italia, da casa tua, sposando un voto di silenzio. Abbiamo letto entrambi i tuoi libri e sappiamo quanta forza di volontà c'è voluta per portare a termine questi progetti. Pensi che per iniziare a combattere un problema così serio come l'inquinamento da plastica serva una determinazione così forte o basti organizzazione?


Ormai credo che il problema della plastica abbia raggiunto delle dimensioni tali per cui ci vuole sicuramente organizzazione, ma ci vuole anche una fortissima determinazione e secondo me anche delle pene severe. Bisogna attuare una politica davvero pesante ed estremamente penalizzante per chi inquina con la plastica, in maniera più assoluta. Non basta più solo l'organizzazione, è troppo grande il problema a livello mondiale, dobbiamo iniziare ad evitare il più possibile plastica. Ho visto che ci sono fortunatamente dei negozi che si stanno spostando verso politiche "plastic free" e questa è la direzione in cui dobbiamo andare. Attenzione però, il non utilizzo della plastica comporta l'utilizzo di altri materiali, quindi bisogna valutare bene l'impatto nell'ecosistema mondiale di queste alternative, soprattutto per quanto riguarda lo smaltimento.


- Non vogliamo toglierti altro tempo, però vorremmo chiederti un ultima cosa: Hai qualche consiglio o un appello da fare ai viaggiatori di domani?


Guarda in questo caso secondo me basta poco, perché credo che i viaggiatori si rendano bene conto del problema che la plastica sta causando al mondo e alla natura. Basta semplicemente una cosa: partire con una bella borraccia in alluminio, in modo tale da non dover comprare bottigliette di plastica. Questo è già un buon passo. Dopo di che credo che viaggiando, giorno dopo giorno, la sensibilità aumenterà e di conseguenza si starà sempre più attenti a non utilizzare plastica. Poi non so se un giorno si arriverà a vivere "plastic free", perché purtroppo è molto difficile, ce n'è troppa ovunque e in qualsiasi cosa.




Ringraziare di cuore Claudio per la grande disponibilità dimostrata è il minimo che possiamo fare. Siamo felicissimi di aver potuto ascoltare le sue testimonianze e speriamo servano a voi lettori per capire sempre di più la strada che dobbiamo necessariamente prendere.
Aiutiamo il nostro pianeta, ne ha un disperato bisogno.
Federico & Roberta- Viaggio Senza Plastica

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